La capacità di saper accogliere

Soprattutto in questo momento storico, spesso si sente parlare di “resilienza”, ossia, secondo la comune definizione:

  • la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi;
  • in psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà;
  • in ecologia, la velocità con cui una comunità biotica è in grado di ripristinare la sua stabilità se sottoposta a perturbazioni.

Spesso questa parolina viene usata per sottolineare l’importanza che potrebbe avere nella nostra vita; sui social, numerose sono le immaginette e le frasi che la citano per ricordarla come abilità, soft skill da allenare ed integrare nel proprio quotidiano.

Secondo gli esperti, la resilienza è una capacità insita nella natura umana che non sempre viene attivata.

La sua “applicazione” la si vede quando, dopo un forte trauma, in condizioni di forte stress, nello stesso contesto, alcuni individui riescono a riprendersi rapidamente senza conseguenze, senza effetti negativi a lungo termine, altri invece restano schiacciati dall’evento, dalla situazione.

Considerando la diretta connessione che la “resilienza” ha con le caratteristiche individuali, i fattori sociali, i fattori relazionali, anche quando attivata, non sempre porta per tutti a dei risultati positivi. Molto dipende dalla nostra predisposizione mentale ad assecondare il flusso degli eventi che ci accadono e dall’avere fiducia che niente nella nostra vita succede per caso.

Giorni fa, navigando su internet per fare una ricerca mi sono imbattuta in una foto: “Le quattro leggi della spiritualità indiana”. Pensate a quanto possano essere di aiuto nel lavorare sulla nostra interiorità affinché ognuno di noi sviluppi una sana resilienza e si prepari agli accadimenti della sua vita con maggior ottimismo, apertura di cuore, fede.

 “Chiunque sia colui che incontri, è quello giusto”

Se niente accade per caso, allora neanche nessuno entra nella nostra vita senza una ragione ben precisa. Tutti coloro che ci circondano, tutte le persone con le quali interagiamo, rappresentano per noi qualcuno di importante, una parte di noi che si muove nel mondo, un’opportunità per imparare qualcosa, riflettere su dei nostri aspetti caratteriali, integrare delle sfumature che magari ci potrebbero migliorare.

 “Qualsiasi cosa sia successa, è l’unica che poteva succedere”

Quante volte ci accade di rimuginare sul passato, su un evento vissuto, su una relazione che si p interrotta… eppure, nulla di ciò che abbiamo vissuto poteva essere diverso, nemmeno il dettaglio meno importante. Quello che ci è successo è l’unica cosa che poteva e soprattutto, doveva succedere affinché potessimo vivere quanto di più funzionale per la nostra evoluzione. Ogni singola situazione della nostra vita è assolutamente perfetta, così com’è, anche quando sfida la nostra comprensione.

 “Ogni volta che qualcosa inizia, è il momento giusto”

Spesso di fronte alle cose che ci accadono nel nostro quotidiano pensiamo che sono “in anticipo rispetto al momento che avremmo pensato come ideale” o, al contrario, “sono in ritardo rispetto al tempo che avevamo creduto come più adatto”. In realtà però, tutto inizia esattamente nel momento giusto, né prima né dopo. E l’esattezza di quell’attimo è legata non al nostro sentire, ma a qualcosa, Qualcuno di molto più grande di noi che sa esattamente quando siamo pronti per qualcosa di nuovo nella nostra vita.

 “Ciò che è finito, è finito”

Questo credo che sia la cosa più difficile da accogliere. Il “saper lasciare andare”, il saper riconoscere che l’attaccamento a ciò che è stato ci porta solo a sofferenze e dispiaceri. Quando qualcosa nella nostra vita finisce è importante ringraziarlo per essere stato importante e di aiuto per la nostra evoluzione ma poi dobbiamo lasciarlo andare per poter proseguire in avanti con il nostro cammino e con la nostra crescita personale.

E ora che li abbiamo visti insieme, quanto sentiamo che in questi principi c’è qualcosa che ci risuona? Quante volte ci fermiamo a chiederci se fosse mai stato possibile cambiare qualcosa nel nostro passato, nell’evoluzione di una determinata situazione o nell’epilogo di una nostra relazione?

Non pensate che, dal momento in cui iniziamo ad accettare e accogliere tutto ciò che ci accade nella nostra vita senza combatterlo ed ostacolarlo, la nostra vita ne guadagni di leggerezza, opportunità, e maggiori prospettive e punti di vista?

E cos’è la resilienza se non la capacità di assecondare gli imprevisti, gli accadimenti, sapendone trarre le risorse e vederci le porte che si aprono?

La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità